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"L'animo mi dice che non sono vissuto inutilmente, perché ho fatto del bene ed ho gioito per il bene fatto". Queste parole, scritte da Luigi Di Bella pochi mesi prima della morte, racchiudono il segreto dell'incessante attività dello scienziato fino all'ultimo dei suoi giorni. Il libro, aderente alla realtà dei fatti e rigorosamente documentato, conduce il lettore dalla sofferta infanzia del "Poeta della scienza", alla povertà della giovinezza; dall'incontro con il maestro - il Prof. Pietro Tullio, candidato al Nobel nel 1930 e nel 1932 all'appassionato amore per la moglie Francesca; dal primo lavoro scientifico pubblicato ancora diciannovenne, al conseguimento delle tre lauree; dai concorsi nazionali vinti, alla prima esperienza di insegnamento universitario; dal premio conferitogli da Guglielmo Marconi al conseguimento di due docenze, fino al periodo dei clamori mediatici e della contestata sperimentazione. Ne emerge il ritratto, di un uomo animato da alte idealità intellettuali ed umanitarie, venerato dai pazienti e stimato da molti colleghi, a volte loro malgrado; ma ritratto anche della trasformazione di un'intera società e di un intero mondo, che Luigi Di Bella ha cercato in tutta la sua vita di ricondurre verso l'alba di una recuperata visione della scienza, della medicina e dell'umanità.